Consulenza e investimenti SRI

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La letteratura finanziaria è ricca di lavori dedicati al confronto tra i fondi socialmente responsabili e i normali benchmark di mercato al fine di individuare possibili sovraperformance costanti di una categoria sull’altra. I risultati peraltro non conducono ad un’univoca conclusione e restano molto contrastanti. In questo articolo si vuole, in un’ottica più utile alla consulenza finanziaria, accennare ad un’analisi tra strumenti attivi e passivi con lo scopo di valutare la qualità del gestore, in questo caso tuttavia in un’ottica unicamente finanziaria. A tal fine, ovviamente, il confronto deve essere condotto tra asset class e strategie SRI omogenee.

Esclusivamente a titolo di esempio, si presenta una comparazione tra l’andamento di fondi e ETF azionari globali di tipo SRI. Come in altri comparti esistono fondi che attraverso la gestione attiva riescono a creare del valore aggiunto o in alcune fasi a distruggerlo ed esistono allo stesso modo di altri comparti casi in cui l’andamento del fondo segue molto da vicino l’andamento dell’ETF.

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Di conseguenza, come per i classici fondi attivi e passivi, l’obiettivo del consulente finanziario è quello di individuare il valore aggiunto finanziario generato dalla qualità della gestione e valutare in ottica comparativa ETF e fondi, individuando lo strumento più adeguato alle esigenze dell’investitore.  

Nel caso in cui si voglia costruire un portafoglio basato su una valutazione ESG integrata alla valutazione finanziaria, è necessario identificare, oltre al profilo di rischio dell’investitore, anche la sensibilità e la propensione dello stesso verso le tematiche legate agli investimenti sostenibili e socialmente responsabili. Inoltre, ciò che è socialmente responsabile per un investitore non necessariamente sarà in linea con l’idea di un altro. Un soggetto potrà inoltre manifestare una maggiore attenzione per una delle tre variabili piuttosto che per un’altra.

Oltre a ciò il profilo ESG dell’investitore non necessariamente è costante nel tempo. Un incidente nucleare o uno scandalo possono far variare l’attenzione dell’investitore per l’idea di investimento socialmente responsabile in generale e l’interesse tra le varie variabili. Queste considerazioni, infine, devono necessariamente tenere in considerazione che una concentrazione su una variabile può comportare di conseguenza una concentrazione su determinati settori e quindi una concentrazione del rischio. L’integrazione della valutazione ESG non può quindi assolutamente compromettere una gestione finanziariamente attenta del portafoglio e le classiche valutazioni sul rischio finanziario.

In conclusione, quindi, l’allargarsi sempre più veloce dei mercati dei fondi socialmente responsabili crea nuove esigenze e, potenzialmente, nuove risposte che un consulente finanziario potrebbe fornire ai propri clienti. In particolare da un lato sarà sempre più necessaria una rendicontazione e una misurabilità dei risultati non finanziari, dall’altro la sensibilità dell’investitore potrebbe essere integrata nella modellistica per rispondere al meglio alle esigenze dell’investitore.