Come i fondi obbligazionari absolute return rispondono ai diversi contesti di mercato

Il maggior rischio di un aumento dei tassi di interesse, che provocherebbe forti perdite a valore di mercato per i possessori di bond, sta spingendo molti investitori europei a scegliere fondi absolute return nel mercato obbligazionario. La straordinaria espansione monetaria realizzata dalle diverse banche centrali durante l’attuale ciclo economico ha spinto i tassi di interesse ai minimi storici nella maggior parte dei mercati mondiali di bond, il che riduce il vantaggio di investire in asset obbligazionari tradizionali.

In questa situazione, gli investitori hanno cercato altre alternative: mentre alcuni hanno abbandonato completamente questo tipo di asset, altri hanno scelto fondi obbligazionari absolute return, il cui obiettivo è ottenere ritorni positivi in qualsiasi momento del ciclo, abitualmente in un lasso di tempo di dodici mesi consecutivi, indipendentemente dalle situazioni di bear market o bull market. In questa categoria rientrano fondi molto diversi fra loro, con diversi obiettivi di rendimento e volatilità e con esposizioni verso molteplici attività sottostanti e differenti stili di gestione. 

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Per questa ragione, è consigliabile analizzare in profondità le diverse strategie per comprenderle a fondo, prima di realizzare qualsiasi investimento di capitale.  In ogni caso, tutti i fondi obbligazionari absolute return utilizzano i derivati per aprire posizioni nel mercato dei bond, il che permette loro di ottenere profitti anche quando i fondi obbligazionari tradizionali producono ritorni negativi. Tuttavia, non esiste nessuna garanzia sul fatto che questi fondi possano compiere la loro premessa basilare, perché la possibilità di andare in short non è una bacchetta magica ed i gestori devono essere capaci ed abili per conseguire il loro obiettivo.  

Risultati durante  la crisi

Di fatto, nel complesso, i fondi obbligazionari absolute return non sono stati capaci di mantenere la loro promessa durante la crisi finanziaria mondiale. I due gruppi principali comparabili in questa categoria, coperti da Allfunds Bank, hanno registrato ritorni negativi nel 2008, come si può vedere nel grafico. Il gruppo nella categoria AFB multi settore obbligazionario long/short, che comprende 55 fondi UCITS che possono investire in tutti i tipi di obbligazioni –compresi i bond sovrani, il credito corporate e le valute- ha perso un 1,4% nel 2008. D'altra parte, l’AFB credit long/short, che comprende 20 fondi che investono principalmente in mercati di credito con basso rischio di tassi d’interesse, ha perso il 14,2% nello stesso anno.  

RENDIMENTO E RACCOLTA DEL PERIODO 2007-2015
Fondi della categoria Alt-Debt Arbitrage & Alt-Long/Short Debt. Fonte: Morningstar. Dati del I semestre 2015.

Anno Raccolta (milioni di euro) Rendimento dei fondi Credit Long/Short Rendim. dei fondi Multi-sector fixed income Long/short
2.007 -7.980 0,40% 4,20%
2.008 10.250 -14,20% -1,40%
2.009 4.230 24,20% 8,10%
2.010 4.110 8,30% 2,70%
2011 350 0,80% 0,00%
2.012 6.510 7,40% 5,40%
2.013 12.200 3,80% 0,80%
2.014 9.430 0,70% 0,50%
2015* 5.560 1,10% 0,60%

 

Come era prevedibile, gli investitori hanno abbandonato questo tipo di asset nel periodo, ed i fondi domiciliati in Europa hanno registrato deflussi per 18 miliardi nel 2007, secondo i dati di Morningstar.  Tuttavia, l’avversione per i fondi obbligazionari tradizionali provocata dalla storica caduta dei tassi di interesse ha acceso l’interesse per i fondi absolute return, che dal 2011 hanno registrato una raccolta vicina ai 34 miliardi di euro, dei quali 5,6 miliardi entrati nel primo semestre del 2015, stando ai dati di Morningstar. 

Ma cosa è cambiato dall’inizio della crisi per giustificare il nuovo interesse degli investitori verso questa parte del mercato obbligazionario? E quali conclusioni si possono trarre dalla performance di questi fondi in diversi contesti di mercato che possano aiutare a prevedere il loro comportamento futuro? Uno dei problemi che questi prodotti hanno dovuto affrontare durante la crisi finanziaria è stato che la posizione di cassa che copriva l’esposizione in derivati non era in liquidità. 

In vari casi, era stata investita in cartolarizzazioni di asset (ABS) a breve termine, con rating AAA, attraverso fondi monetari dinamici che offrono un rendimento un po’ superiore al contante e che, in generale, sono un’opzione sicura. Sfortunatamente, queste esposizioni sono state tra le più colpite dalla crisi finanziaria, per cui la perdita di valore dei fondi monetari dinamici ha finito per ridurre fortemente la reddittività del settore. Attualmente, i fondi absolute return hanno maggiori limiti per investire la posizione di cassa, che in questo periodo, normalmente, viene impiegata per l'acquisto di debito sovrano a breve termine con qualità creditizia AAA (Stati Uniti, Regno Unito e Germania). L’obiettivo di questi cambiamenti era evitare che si potesse riprodurre la situazione verificatasi durante la crisi finanziaria, e questo ha contribuito a ricostruire la fiducia degli investitori.

E’ utile analizzare come si sono comportati questi fondi durante le recenti turbolenze dei mercati, per capire come si relazionano con il mercato obbligazionario tradizionale e come si comporteranno nel futuro. I tre casi analizzati dimostrano che, in periodi di stress nei quali il mercato obbligazionario ha registrato movimenti estremi, i fondi absolute return hanno resistito meglio delle obbligazioni tradizionali. 

COMPORTAMENTO DEI FONDI FIXED INCOME DURANTE LE VARIE CRISI
Fonte: Allfunds Bank e Indici Barclays con valuta coperta.

  CRISIS DEL DEBITO SOVRANO NEL 2011 TAPER TANTRUM NEGLI USA NEL 2013 BRUSCO RIALZO DEI TASSI DEL DEBITO TEDESCO  NEL 2015
  RALLY DEL  DEBITO GOVERNATIVO  E VENDITE DI HIGH YIELD  VENDITE DI  DEBITO GOVERNATIVO  E DI HIGH YIELD  VENDITE DI  DEBITO GOVERNATIVO E RALLY DI HIGH YIELD
CATEGORIA AFB DI FIXED INCOME:      
CREDIT LONG/SHORT -2,60% 0,10% 0,20%
MULTI-SECTOR FIXED INCOME LONG/SHORT -1,00% -1,20% 0,20%
INDICI DEL MERCATO:      
BOND GLOBALI GOVERNI 3,70% -3,40% -2,30%
HIGH YIELD GLOBALI -9,60% -2,70% 0,30%

 

In ogni caso, il miglior comportamento relativo non può essere garantito, perché anche queste strategie possono registrare ritorni negativi durante i periodi di volatilità. Il valore dei fondi absolute return affronterà il suo esame –speriamo con risultati positivi- quando i tassi di interesse aumenteranno in modo regolare, ovvero il medesimo scenario che ha spinto un gran numero di investitori verso questi prodotti. 

Durante le varie crisi

Durante la crisi del debito sovrano europeo del 2011, gli asset di rischio si sono ridimensionati molto; il credito globale high yield, ad esempio, è sceso di un 9,6%. Al contrario, gli asset rifugio hanno prodotto ritorni positivi: il debito sovrano globale ha generato un 3,7%. 

Questa situazione, in cui i differenziali del high yield europeo sono aumentati di 567 punti base, è stata particolarmente difficile per i fondi obbligazionari absolute return: durante i tre mesi di stress del mercato, il segmento credito long/short ha perso un 2,6% e il multisettore obbligazioni long/short un 1%. Anche se entrambi i fondi hanno posizioni sia short sia long nel credito, l’esposizione netta tende abitualmente verso il long. Ciò spiega i problemi nei periodi particolarmente negativi per il credito, anche se minori di quelli che registrano altri tipi di asset, tradizionalmente più rischiosi.

Durante il taper tantrum del 2013, sia gli asset rifugio sia quelli di rischio hanno fatto registrare forti vendite, come si evince dalla caduta della redditività del debito pubblico globale (-3,4%) e del high yield globale (-2,7%). E probabilmente questo scenario è quello che può fornirci più indizi su come si comporteranno i mercati quando i tassi di interesse ritorneranno a livelli normalizzati. Nei quattro mesi del taper tantrum, entrambi i segmenti dell’absolute return hanno superato gli indici dei bond sovrani globali e del high yield globale: il credito long/short ha dato un ritorno dello 0,1% e il multisettore obbligazioni long/short ha registrato un rendimento negativo dell’1%, di gran lunga migliore rispetto agli indici con cui lo si confronta. 

Durante l’ultimo scenario analizzato, il repentino aumento dei tassi di interesse del debito tedesco nel 2015 ha provocato importanti vendite degli asset rifugio (emissioni governative globali), che hanno perso il 2,3%, mentre gli asset di maggior rischio, come il credito high yield globale, ne sono usciti quasi illesi, con un guadagno dello 0,3%. In questo periodo di tre settimane, sia il segmento del credito long/short sia il multisettore obbligazioni long/short hanno mostrato una forte resistenza, ottenendo, in entrambi i casi, rendimenti dello 0,2%.