Carriere, ecco come si formano i manager italiani

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foto: autor Ubald0, Flickr, creative commons

Sembra che il settore del risparmio gestito sia terreno esclusivo degli economisti. Infatti, secondo un sondaggio realizzato da Funds People fra i professionisti di 20 società di gestione italiane, il 90% delle persone che lavora nel mondo dell’asset management ha studiato Economia all’università.

Tra i professionisti ci sono storie di convinzione e passione, come nel caso di Alessandra Manuli, che maturò l'nteresse per il settore degli Investimenti Alternativi già dai tempi degli studi e nel 1999  pubblicò, insieme alla sorella Elisabetta, un libro: "Hedge Funds - I vantaggi di una forma di investimento alternativa". 10 anni più tardi ha partecipato alla fondazione della SGR Hedge Invest di cui è attualmente amministratore delegato e responsabile investimenti. 

Ma l'analisi degli investimenti richiede sistemi di selezione basati su criteri numerici per poter processare le informazioni disponibili e affinchè il gestore possa identificare opportunità d'investimento. Inoltre questo processo passa attraverso un esaustivo controllo dei rischi, dove l'analisi quantitativa assume molta rilevanza e per una corretta valarorazione degli assets più complessi (come i derivati) si richiedono sofisticati sistemi numerici. Di conseguenza non stupisce se ingegnieri e matematici si siano ricreati uno spazio tra i team di gestione delle società italiane. Queste eccezioni ci sono, anche se a dire la verità sono davvero poche.

Ad esempio il numero 1 di Sofia SGR, Alberto Crespi è laureato in Ingegneria ed ha confessato a Funds People di essere approdato al settore dell'asset management per semplice casualità. Infatti ha cominciato la sua carriera nel settore della telefonia mobile (Omnitel – oggi Vodafone) ed è poi passato al risparmio gestito entrando in Finanza & Futuro in quanto chiamato dall’allora AD che aveva per un certo periodo di tempo lavorato in Omnitel.

Ma la gestione di fondi di investimento non esclude profili con formazione accademica diversa da quella economica. Infatti sfogliando il curriculum dei professioni, ci sono lauree in Giurisprudenza, in Scienze Politiche, in Matematica o in Fisica come nel caso di Ugo Biggeri, presidente di Etiga SGR, che dopo la specializzazione in Fisica sanitaria e un perfezionamento in Sviluppo Sostenibile, ha studiato un Dottorato in Ingegneria elettronica.

 "Le mie passioni sono sempre state la ricerca e il metodo di lavoro scientifico, ma anche e soprattutto l'impegno sociale" ha raccontato Biggeri a Funds People." Per coniugare queste due passioni nel corso degli anni ho intrapreso un percorso che mi ha portato a fondare una banca (Banca Etica) e a seguirne lo sviluppo di successo che ne è seguito". E orgoglioso aggiunge: "Sicuramente pochi laureati in Economia possono vantare un’esperienza diretta nella nascita di una banca e per di più di una banca originale come Banca Etica". Dal 2009 è docente presso l’Università di Firenze con un corso su Finanza e microcredito per Sviluppo.

Indipendentemente dal punto di partenza, molti professionisti sono entrati a far parte del mondo dei mercati finanziari grazie a master e corsi di specializzazione e l'ateneo più frequentato è l'università Bocconi di Milano e la sua Business School.