Calma piatta per il mercato dei fondi immobiliari italiani

jDevaun
foto: autor jDevaun, Flickr, creative commons

Il patrimonio complessivo dell'industria dei fondi immobiliari si ferma, alla fine di dicembre 2013, intorno ai 25,6 miliardi di euro. Un dato che, secondo il Rapporto semestrale fondi immobiliari italiani relativo al 2° semestre 2013 e realizzato da Assogestioni, è praticamente stabile rispetto a quanto registrato nel semestre precedente (+0,1%) e alla fine di dicembre 2012 (+0,2%).

Il mercato dei fondi immobiliari italiani è pari al 3% dell’industria italiana del risparmio gestito. Sono 23 le società di gestione del risparmio coinvolte nell’istituzione e nella gestione dei fondi immobiliari. Tra le SGR interessate, 18 hanno per oggetto esclusivo l’istituzione di fondi chiusi immobiliari, mentre 5 istituiscono e gestiscono anche fondi aperti, in particolare si tratta di Ersel AM, Duemme, Investitori, Mediolanum Gestione Fondi e Finanziaria Internazionale. Infine, mentre 10 di esse hanno istituito fondi rivolti sia a investitori retail sia a investitori istituzionali o qualificati, 11 hanno istituito solo fondi riservati e 2 solo fondi retail.

Il mercato immobiliare continua ad essere molto concentrato: i primi tre gruppi (Idea Fimit, Generali Immobiliare Italia e BNP Paribas REIM) detengono il 47% delle attività totali e il 52% del patrimonio complessivo.

Nonostante le cifre del settore si attestano sui livelli di quelle dell'anno precedente, si tratta sempre di numeri che non cancellano la forte evoluzione registrata nel corso degli ultimi dieci anni (a dicembre 2004 il patrimonio complessivo era nettamente inferiore ai 10 miliardi di euro) ma che confermano le difficoltà legate all'attuale contesto economico. Difficoltà che hanno portato i 203 fondi censiti da Assogestioni a registrare, alla fine di dicembre 2013, un totale delle attività pari a 41.032 milioni di euro, con una diminuzione annua del 1,7% e un decremento nel secondo semestre del 2%.