Banor SIM punta agli istituzionali e alla clientela americana

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Banor Sim Spa, boutique italiana indipendente specializzata in consulenza e gestione di capitali di grandi portafogli, nata con l’acquisizione di una partecipazione iniziale del 20% di Proxima Investments Sicav da parte di Banknord, nel futuro punta a diventare gruppo e ad aggredire sempre più la clientela istituzionale e quella straniera, soprattutto americana. Ponendosi quindi come supporto reale per investitori statunitensi che non hanno la forza, da soli, di entrare nel Paese se non attraverso l’acquisto della quota di un fondo. Un’operazione che si inserisce anche sulla scia del forte interesse attuale degli Stati Uniti nei confronti dell’Italia.

Banor Sim, in altre parole, intende crescere nella società di diritto inglese che gestisce la propria Sicav lussemburghese fino a consolidarla. A oggi è stata acquisita la partecipazione, con una quota iniziale del 20%, nella Banor Capital Ltd (ex Proxima Investment Management Ltd) società di gestione inglese (autorizzata Fca), con sede a Londra, già partecipata da diversi azionisti di Banor sim, tra cui l’ad Massimiliano Cagliero e il direttore degli investimenti Luca Riboldi. Afferma Cagliero: “Non escludiamo in futuro di procedere nel processo di acquisizione fino a consolidare Banor Capital Ltd, una società di investimento che gestisce prodotti complementari alle nostre attività di gestione, con il nostro approccio value e absolute return”. Che tiene a sottolineare come Banor un anno fa abbia ottenuto la certificazione di conformità agli standard GIPS del proprio processo di investimento e di performance: uno dei requisiti per cui i clienti statunitensi possono investire fuori dagli Usa”.

Ora i motori sono caldi e, con ogni probabilità, nella seconda metà del 2014 il semaforo sarà verde per gli investitori a stelle e strisce. Ma il mercato italiano degli istituzionali resta interessante per Banor. A oggi questa parte occupa solo il 25% delle masse mentre la parte restante sono clienti privati. Sui numeri, oggi su 3 miliardi di masse amministrate, 1,7 miliardi sono di gestione diretta mentre la restante parte si conta tra amministrato, family office, consulenza Mifid.