America Latina rischi politici ed economici

Dopo cinque anni di rallentamento, la regione dell’America Latina e dei Caraibi ha chiuso il 2016 con una contrazione media dell’1,1%. Secondo il Fondo Monetario Internazionale (FMI), la regione crescerà dell’1,1% nel 2017 e del 2% nel 2018. Nonostante offra delle opportunità di investimento interessanti, è fondamentale considerare alcuni fattori di rischio come le politiche protezionistiche di Trump che rappresentano una minaccia per alcuni Paesi, come il Messico, il ritmo di rialzi dei tassi di interesse più rapido rispetto alle attese, il cambio di modello socioeconomico in Cina e gli scandali politici in Brasile. 

La crescita del rapporto debito/PIL della Cina può rappresentare una minaccia sistemica, considerando che il gigante asiatico ha aumentato gli investimenti e il finanziamento di progetti in America Latina, in particolare in Perù. 

La maggiore stabilità dei prezzi delle materie prime rappresenta un’opportunità di crescita per alcuni Paesi, come Colombia e Cile che hanno un’economia largamente dipendente dall’export di risorse naturali e dal finanziamento di progetti da parte del settore pubblico. I prezzi delle commodities dovrebbero restare stabili, senza nessuna correzione importante nel breve termine. 

Brasile, crisi politica

Nel primo trimestre del 2017, il Brasile ha registrato una crescita dell’1,1% rispetto al trimestre precedente ma è ancora troppo presto per parlare di inversione di tendenza dopo due anni di recessione. Nonostante la ripresa della crescita economica, la crisi politica potrebbe mettere a rischio l’uscita dalla recessione. Il governo brasiliano sta attuando, anche se gradualmente, le riforme che il mercato si attende e sembra che la politica economica del governo e quella monetaria vadano nella stessa direzione.

I fondi Consistenti che investono in Sud America
Fonte: Morningstar Direct al 30/4/2017, dati in euro

 

FONDO BNY Mellon Brazil Equity  Henderson Gartmore Latin America PineBridge Latin America Equity
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SOCIETÀ DI GESTIONE BNY Mellon Janus Henderson PineBridge
VALUTA BASE Euro Euro Dollaro USD
PATRIMONIO DEL FONDO (IN EURO) 56.821.378 66.471.950 69.213.778
REND. 2017 (%) 6,23 12,03 10,11
REND. 2016 (%) 64,56 28,2 30,6
RENDIMENTO  A 2 ANNI (%) 6,06 5,14 3,48

 

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Nel 2016, nonostante la crisi politica, l’azionario brasiliano ha fatto registrare ottime performance, con l’MSCI Brasile e il Bovespa che hanno guadagnato rispettivamente il 66,24% e il 38,9%. Il real brasiliano si è deprezzato del 17,8% nei confronti del dollaro, contribuendo in modo significativo a riequilibrare il deficit della bilancia commerciale. 

Nel 2017, il Bovespa ha continuato il trend rialzista dello scorso anno fino a metà maggio, con un guadagno del 15%, mentre la valuta locale ha recuperato nei confronti del dollaro grazie alle manovre della Banca centrale del Brasile (BCB), che in aprile ha deciso di tagliare ulteriormente il tasso di interesse di riferimento (Selic) fino all’11,25%. La politica monetaria adottata dalla BCB ha contribuito ad abbassare il livello di inflazione galoppante del Paese, scesa al 4,08% in aprile. 

Il 18 maggio è stato uno dei giorni più turbolenti per i mercati finanziari dell’America Latina a causa dello scandalo politico che ha coinvolto il presidente brasiliano Michel Temer, con il Bovespa che ha perso l’8,8%, mentre il real brasiliano ha subito un brusco calo, perdendo il 7,5% nei confronti del dollaro e il 7% nei confronti dell’euro. La nuova crisi politica del Paese ha di fatto interrotto il rally sui mercati azionari brasiliani che durava dall’inizio del 2016. 

Dopo aver considerato il Brasile come un’opportunità interessante per il 2017, le strategie di portafoglio potrebbero cominciare a sottopesare il mercato sudamericano a causa della crisi politica e preferire Paesi come il Messico che sembrano più promettenti. Non è da escludere uno scenario ribassista per l’azionario brasiliano, visti i rischi politici e sociali che il Paese dovrà fronteggiare. Tra i fondi azionari Brasile con rating Consistente Funds People troviamo il BNY Mellon Brazil Equity, che ha realizzato un rendimento del 6,23% nel 2017 e del 64,56% nel 2016. Il comparto, al fine di conseguire una crescita del capitale nel lungo termine, investe principalmente in portafogli di azioni o titoli correlati ad azioni di società con sede legale in Brasile. Il gestore sceglie liberamente gli investimenti senza riguardo ad alcun indice e investe in almeno 60 società senza limitazioni settoriali.

Messico. attenti a Trump

Il Messico è la seconda economia della regione e una delle quindici più grandi a livello mondiale. Dal 2001, il Paese ha alternato periodi di crescita non equilibrata a periodi di crisi, mettendo di fatto in discussione la sostenibilità del modello economico messicano. Le incertezze legate alle misure protezionistiche di Trump mettono in evidenza uno squilibrio nel modello di crescita del Paese, troppo dipendente dagli Stati Uniti, e non fanno altro che accentuare le difficoltà domestiche. 

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La rinegoziazione del Nafta e l’imposizione di dazi all’importazione impatteranno negativamente sull’economia messicana, visto che le esportazioni verso gli Stati Uniti rappresentano il 27% del PIL messicano. A seguito della vittoria di Trump alle elezioni americane, si è assistito a una fuga di capitali dal Paese,  accompagnata da un’elevata volatilità del peso e da un’accelerazione dell’inflazione che di fatto hanno aumentato i rischi politici ed economici dell’economia messicana. 

In Messico si osserva un evidente rischio inflazionistico, con l’inflazione che ha accelerato da luglio 2016, raggiungendo il 5,8% in aprile, ben al di sopra del target stabilito dalla Banca centrale del Messico, pari al 3% ±1%. Al fine di contrastare la pressione inflazionistica, le autorità monetarie hanno portato il tasso di interesse di riferimento al 6,75% nell’arco di un anno. Il PineBridge Latin America Equity è il prodotto con rating Consistente Funds People che investe maggiormente in Messico, circa il 23% del totale delle attività. Il fondo investe la maggior parte del proprio patrimonio in azioni o strumenti connessi alle azioni di società che hanno sede o svolgono la maggior parte della propria attività commerciale in Brasile, Messico, Cile, Argentina, Perù, Venezuela e Colombia.

Altri Paesi della regione

In Argentina, gli aggiustamenti di politica monetaria, fiscale e dei tassi di cambio avviati dal governo Macri hanno di fatto stimolato la crescita economica. Il Paese ha mostrato i primi segnali di ripresa economica già a fine 2016 e nel complesso si prevede una crescita del PIL pari al 3% nel 2017. Uno dei maggiori successi dell’amministrazione Macri è stato il miglioramento dei legami internazionali che ha contribuito a ristabilire il clima di fiducia tra gli investitori globali. 

Le prospettive della Colombia e del Perù sono molto buone dal punto di vista della crescita economica; anche in Cile, nonostante le debolezze interne, è probabile aspettarsi una certa accelerazione grazie alla stabilità dei prezzi delle materie prime. L'Henderson Gartmore Latin America investe almeno due terzi del patrimonio in azioni di società con sede legale o che svolgono la maggior parte della loro attività in America Latina, principalmente in Brasile (34%) e Cile (27%), in qualsiasi settore.