A oltre un mese dal debutto, quali fondi scommettono su Ferrari?

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foto flickr: pablo tenorio, creative commons

È stata una delle quotazioni più roboanti dell'anno. Lo scorso 4 gennaio Piazza Affari si tingeva di rosso Maranello, mentre lo spin off di FCA faceva il suo debutto in Borsa italiana a 43 euro per azione. Dopo lo sbarco a Wall Street, è toccato a Palazzo Mezzanotte ricoprire la facciata con le bandiere della casa automobilistica ed esporre, come era avvenuto a New York, l'intera gamma: una decina di modelli. Alla cerimonia ha partecipato anche il premier, Matteo Renzi, accolto, tra gli altri, da Sergio Marchionne e John Elkann. Ma al di là della cronaca spicciola, come sta il titolo Ferrari a poco più di un mese dal lancio in Borsa?

Nel momento in cui scriviamo le quote del Cavallino rampante si scambiano a poco meno di 31 euro ad azione, registrando un -0,3%. Un piccolo calo, comparato, ad esempio, all'ennesima giornata da bollino rosso dello scorso giovedì 11 febbraio, con un FTSE MIB in calo del 5,63% e sotto quota 16mila punti, e un titolo Ferrari che perdeva il 7,56%. “Il mercato si è lasciato condizionare dalla volatilità dei listini e non ha valutato in maniera razionale i risultati del gruppo italiano”, dice Richard Hilgert analista azionario di Morningstar, parlando di un fatturato di 2,9 miliardi di euro e un Ebita di 700 milioni. L'elevata volatilità, secondo l'analista, permette infatti agli investitori di entrare su un titolo di alta qualità a prezzi molto convenienti. 

D'altronde le case di gestione che hanno deciso di scommettere sullo spinoff di FCA non sono poche. Secondo i dati di Morningstar, i fondi (con investimento minimo iniziale non  superiore ai 10 mila euro) che hanno in portafoglio il titolo Ferrari disponibili alla vendita in Italia con accesso retail sono poco più di una quarantina. Molti di questi avevano già investito sul titolo FCA, come ad esempio Arca Azioni Italia, Fondersel P.M.I., Fideuram Italia, Gestnord Azioni Italia o Symphonia Selezione Italia. Ma tra le SGR che hanno scommesso sul Cavallino rampante troviamo anche Kairos Parnters, Sella Gestioni, Agora Investments o la svizzera Lemanik ma anche SYZ Asset Management, BG Fund Management e Willerfunds Management Company.

Fondi in vendita in Italia che hanno comprato Ferrari

Arca Azioni Italia Gestnord Azioni Europa C
Kairos Intl Italia D EUR Gestnord Azioni Europa A
Fondersel P.M.I. Arcipelagos SICAV Glb Opp C Inst
Symphonia Selezione Italia I Arcipelagos SICAV Glb Opp C Ret A
Symphonia Selezione Italia P Agora Dynamic
Symphonia Selezione Italia Arca BB
Kairos Intl Risorgimento D Cap BG SICAV Flexible Global Equities FX EUR
Zenit Multistrategy Stock Picking R BG SICAV Flexible Global Equities DXb
Arca Azioni Europa BG SICAV Flexible Global Equities BX
Gestnord Azioni Italia C BG SICAV Flexible Global Equities AX
Gestnord Azioni Italia A BG SICAV Flexible Global Equities CX
Lemanik SICAV Eurpn Spec Sit C Ret EUR BG SICAV Flexible Global Equities DXI
Fideuram Italia OYESTER Italian Value C EUR PF
OYESTER Italian Opportunities R EUR PR OYESTER Italian Value N EUR PF
OYESTER Italian Opportunities C EUR PR Zenit Multistrategy Glb Opportunities R
OYESTER Italian Opportunities N EUR PR Zenit Multistrategy Glb Opportunities P
Zenit Pianeta Italia I Sella Capital Mgmt Equity USA R
Zenit Pianeta Italia R Arca Azioni Internazionali
Kairos Selection P Arcipelagos SICAV Rainbow C Ret
Willerequity Italy P Arcipelagos SICAV Dyn MUltistrat C Ret
Fideuram Bilanciato Base Inv Equities USA

Nota: Morningstar Direct. Fondi che hanno in portafoglio il titolo Ferrari disponibili alla vendita in Italia con accesso retail.

Una Ferrari a sconto

Anche Zenit SGR ha deciso di puntare sulle azioni di Maranello: "Il fondo, Zenit Pianeta Italia e la Sicav, Stock Picking avevano già investito in maniera residuale nel settore negli anni passati, Fiat è stata presente nei nostri portafogli sia per la visione positiva sul mercato europeo dell’auto sia per le attese di spinoff di Ferrari", spiegano dalla casa di gestione. "La società di Maranello offre una visibilità e una resilienza non comuni per una società industriale: la lista d’attesa per le 'rosse' è lunga più di un anno in media. Inoltre, i dati storici ci dicono che nel 2009, annus horribilis per l’industria dell’auto, le consegne di Ferrrari subirono una flessione modestissima (-­‐3.4% Y/Y); nel 2011, altro anno difficile per la congiuntura economica, le consegne crebbero del 6.5% Y/Y; le vendite nel 2016 dovrebbero anche beneficiare di nuovi modelli come la “488 GTB”, la “GTC4Lusso” e la F12 tdf".

Ma qual è stato il criterio per scommettere su Ferrari? Secondo gli esperti di Zenit "Ferrari  ha investito molto nel 2014 e 2015 e si avvia ad investire ancora molto nel 2016 per sostenere la ricerca e sviluppo della nuova monosposto di F1 come delle auto stradali. Dopo questo picco di investimenti, gli investimenti sono attesi calare, mentre la linea di prodotto trarrà beneficio dallo sforzo compiuto. Tutto questo dovrebbe tradursi in un significativo miglioramento dei flussi di cassa a far data dal 2017. La gestione del brand e quella della Scuderia Ferrari di F1 hanno subito una netta sterzata rispetto al passato e ci si può aspettare che l’una e l’altra possano portare risultati assai migliori. Tante più vittorie si conseguono in pista, tanto maggiori sono le retrocessioni da parte della Formula 1 Organization e tanto migliori sono i ritorni pubblicitari, con intuibili benefici per il conto economico della società. Se si guarda Ferrari sui multipli, essa tratta a 7.5x  sull’EV/EBITDA  2016,  mentre  la  mediana  delle  imprese  del  lusso  sta  a  circa  10x;  in base  a  questo  multiplo,  Ferrari  tratta  a  sconto  del  26%  circa  e  meriterebbe  una valutazione  di  circa 39 euro".