2016, anno caratterizzato da sorprese

eNriKeFot, Flickr, Creative Commons
eNriKeFot, Flickr, Creative Commons

Il 2016 è stato caratterizzato da diversi shock e sarà probabilmente descritto come un anno di sorprese. Oltre alla Brexit e alla vittoria di Donald Trump alle elezioni americane, secondo Stuart Canning, research analyst del team Multi Asset di M&G Investments, nel 2016 ci sono state altre ¨sorprese¨ che, seppur importanti, hanno fatto meno notizia. Tra queste, l’esperto sofferma la sua attenzione sul cambiamento delle aspettative implicite dei tassi di interesse negli Stati Uniti nel corso del 2016. L’investment specialist spiega che “all’inizio del 2016, vigeva la convinzione che entro il 2020 il tasso sui Fed fund sarebbe stato intorno all’1,4% ma la situazione a metà anno è profondamente cambiata. Nei mesi di gennaio e febbraio, si parlava di un’imminente recessione globale provocata principalmente dagli effetti del prezzo del petrolio”. A giugno 2016 , i futures scontavano un tasso sui Fed fund intorno allo 0,6%. In base alle previsioni, i tassi sarebbero dovuti rimanere su questo livello fino al 2020, ma la situazione a fine anno è profondamente cambiata. A fine anno, il mercato azionario statunitense ha fatto registrare nuovi record ed i tassi sui Fed fund hanno già superato quel livello. Questo è stato uno shock enorme per il consenso in quanto le convinzioni di inizio anno e le aspettative fino al 2020 erano già state smentite a giugno 2016 e ancor più nettamente a dicembre 2016.

L’esperto precisa che ¨di questa sorpresa se ne è parlato meno in quanto la psicologia umana tende ad essere più attratta dagli shock¨ e aggiunge che ¨ci sono sorprese che sembrano più sorprendenti di altre. Quando qualcosa cambia nel tempo, come il prezzo del petrolio, la crescita economica o l’andamento dei tassi di interesse, le convinzioni si evolvono di pari passo. Di conseguenza, spesso ci si dimentica di quanto è sorprendente l’esito finale rispetto al punto di partenza ed entrano in gioco tutti i bias comportamentali¨. L’attenzione era concentrata maggiormente sulle elezioni americane, Brexit, politiche monetarie e commercio. Le sorprese di questo tipo non ci sono state solo nel 2016, ma si verificano ogni anno e da queste situazioni possono derivare opportunità di investimento. L’esperto spiega che ¨dovremmo essere più sorpresi dal fatto che quello che conta davvero per i mercati spesso è molto diverso da ciò che ci saremmo aspettati¨.

Generare rendimenti dagli “shock”

A seguito del voto pro-Brexit in Regno Unito, delle elezioni presidenziali americane e del referendum costituzionale italiano, le reazioni dei prezzi e le conseguenze sui mercati finanziari sono state diverse da quelle previste. Stuart Canning fa notare che ¨nel periodo precedente le elezioni statunitensi, c’era un sostanziale consenso sul fatto che una vittoria di Clinton avrebbe innescato un “rally di sollievo” degli asset di rischio, mentre l’elezione di Trump avrebbe determinato un comportamento avverso al rischio¨. Contrariamente a quanto previsto, dopo la vittoria di Trump, le azioni sono andate bene, mentre i titoli governativi sono apparsi deboli.

Ritornando al tema delle aspettative implicite dei tassi di interesse negli Stati Uniti, se gli investitori avessero confrontato le convinzioni di consenso a metà anno con la situazione a giugno 2016, avrebbero potuto sfruttare gli episodi azionari e obbligazionari verificatesi nel 2016. Questa situazione dimostra che le opportunità di investimento emergono quando il mercato si dimostra sicuro di sé e nel momento in cui i prezzi di mercato sembrano implicare un eccesso di fiducia nel futuro, è possibile individuare rendimenti interessanti.